Lira

La lira, la moneta dell'unificazione italiana

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500 lire italiane
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500 lire di San Marino
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500 lire del Vaticano

Le prime lire vengono introdotte in Italia durante il rinascimento, in sistemi monetari derivati da quello introdotto da Carlo Magno nel 794 basato sulla libra d'argento, dalla quale deriva il nome.

La prima lira d'argento nella penisola italiana venne coniata nel 1472 a Venezia dal doge Niccolò Tron, con un valore di 20 soldi (6,52 g con titolo di 948/1000), analogamente a quanto fatto successivamente dal doge Pietro Mocenigo. Anche a Milano nel 1474 fu coniata una lira d'argento dal duca Galeazzo Maria Sforza, che prese poi il nome di Testone, che si diffuse anche a Genova sotto la dominazione di Milano. Altre monete caratterizzati da vari rapporti con la libbra d'argento si diffusero in molte città italiane, tra le quali Bologna, Firenze e Mantova.

Nel Principato del Piemonte, la lira viene introdotta nel 1562 da Emanuele Filiberto di Savoia, che nel 1793 diventa uno dei sistemi decimale di derivazione di quello del franco francese, introducendo frazioni della lira come decimi e centesimi.

In Italia la lira è stata adottata come valuta nazionale durante il periodo napoleonico contemporaneamente alla nascita del tricolore. La bandiera nazionale venne utilizzata inizialmente dalla Repubblica Cispadana (7 gennaio 1797 - 9 luglio 1797 ), nata alla fine della prima vittoriosa campagna napoleonica d'Italia (1796-1797) su ispirazione delle insegne dei volontari lombardi affiancatisi all'esercito di Napoleone. A seguito della Pace di Campoformio del 17 ottobre 1797, il tricolore venne mantenuto come bandiera della Repubblica Cisalpina (1797-1802) e, alla ricostituzione di questa Repubblica come Repubblica Italiana (1802-1805) durante la seconda campagna d'Italia si ebbe anche l'adozione della lira come moneta. Dopo la successiva trasformazione di questa repubblica in Regno d'Italia (1805-1814) si ebbero le prime emissioni di lire nelle zecche di Milano, Venezia e Bologna con monete da 2 lire, 5 lire e 40 lire nel 1807, seguite dalle monete da 1 lira e da 20 lire nel 1808: seguendo l'impostazione del franco francese,la lira era una moneta d'argento da 5g con un titolo di 900/1000.

Dopo il confino di Napoleone all'Isola d'Elba nel 1814 e conseguente fine del Regno d'Italia, la lira riappare nel 1816 con il Regno di Sardegna di Vittorio Emanuele I di Savoia. Le monete coniate avevano valori di 5 lire e 20 lire, seguite da monete da 80 lire nel 1821; la prima moneta da 1 lira verrà coniata nel Regno di Sardegna sotto Carlo Felice nel 1823. Nel 1861, dopo l'Unione d'Italia con i Savoia, la lira ha ufficialmente corso legale come moneta italiana il 24 agosto 1862, sostituendo le monete circolanti negli stati pre-unitari. Grazie agli accordi del Regno d'Italia con gli altri stati presenti nella penisola italiana, la lira verrà utilizzata successivamente anche in Vaticano e San Marino.

La moneta da 1 lira di argento aveva un peso di 5g e, con un titolo di 835/1000, il suo valore equivaleva a quello di 4,495 g d'argento fino, corrispondenti a 0,29 g d'oro fino. La convertibilità della lira in metallo prezioso, però, venne minata dell'aumento del debito pubblico verificatosi dopo l'unificazione e nel 1866 si passo al corso forzoso della lira, con il valore della moneta garantita dallo stato, sebbene rimanga una limitata convertibilità che viene poi ristabilita nel 1892. Dopo lo scandalo della Banca Romana nel 1893 nasce la Banca d'Italia, l'unica autorizzata ad emettere moneta; con la garanzia della copertura in oro di almeno il 40% della valuta in circolazione, nel 1909 viene abolito il corso forzoso della lira. La scarsità di metallo conosciuta dopo l'ingresso dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale, però, fa tornare il corso forzoso della lira, che durerà fino al 1927 quando ad 1 lira corrispondevano 0,07919g di oro fino. La garanzia della convertibilità in oro venne di nuovo abolito nel 1935 e nel 1936 il valore della lira scese a 0,04677g d'oro. Nel 1960 la convertibilità torna di nuovo a seguito dell'ingresso nel Fondo Monetario Internazionale, stabilendo una corrispondenza tra 1 lira e 0,00142g d'oro, rapporto equivalente a 625 lire per un dollaro.

Altra tappa fondamentale della lira è poi stata la sua sostituzione con l'euro, avvenuta con la doppia circolazione delle due monete iniziata il 1° gennaio 2002 con un tasso di conversione di 1 euro per 1936.27 lire, per arrivare al ritiro definitivo della lira il 1° marzo 2002.